lunedì 1 aprile 2024

ponti per...

3° incontro: “L’Europa del futuro
(Il ruolo delle nuove generazioni nel Vecchio Continente)

mercoledì 24.4.24 - Oratorio “P.G. Frassati”, Santa Croce in Bassano

Locandina dell'evento in calce


Il 24 febbraio 2022 è iniziato, alle porte dell’Europa comunitaria, il conflitto tra Russia ed Ucraina.! Nello scenario del nostro continente, così come appariva a noi cittadini europei del XXI° secolo, non compariva lo stato-nazione,considerato il principale catalizzatore dei conflitti mondiali del secolo precedente. Infatti, I rapporti fra gli Stati, dal 2° dopoguerra in poi, hanno continuato a funzionare all’insegna della collaborazione e della concertazione, pur con una fase di tensione tra i due blocchi (quello sovietico e quello atlantista) scaturiti dai trattati di pace. Infatti, negli anni successivi alla 2^ guerra mondiale, con i programmi di ricostruzione e con il progressivo sviluppo democratico, sociale e di benessere assicurato per un numero sempre crescente di popolazione, l’Europa occidentale ha vissuto 70 anni di pace e stabilità. L’istituzione della CEE (Trattati di Roma del 1957) e più tardi, nel 1992, il Trattato di Maastricht hanno permesso di consolidare una realtà che, con il superamento del nazionalismo, aveva lasciato ampie speranze verso prospettive di cosmopolitismo e di federalismo.


Tale condizione, in una visione più ampia della realtà, sembra essere stata solo un’illusione, in quanto con la disgregazione dell’Unione Sovietica nel 1991, la lunga guerra nell’ex Yugoslavia (1991-2001) ed i fermenti nell’area eurasiatica, l’Europa ha vissuto tensioni di natura nazionalistica (in Cecenia, Nagorno- Karabakh, Georgia, Moldavia, ecc.). Nell’Europa centro-orientale le lotte etniche hanno portato alla divisione dell’ex Cecoslovacchia. Nel frattempo, in tutta l’Europa sono nati e si sono sviluppati, ottenendo significative affermazioni in campo politico, movimenti fortemente “identitari", con programmi ispirati all’autodeterminazione di comunità a carattere regionale, di appartenenza etnica e storico-culturale. Molti governi europei, nell’attuale realtà, si sono dimostrati incapaci ed impreparati a fronteggiare adeguatamente alcuni fenomeni: la Grande Recessione iniziata nel 2007, l’aumento costante dell’immigrazione verso i paesi ricchi, la diffusione pandemica COVID 19. Tali fenomeni hanno prodotto una crisi dei singoli sistemi economici e un conseguente disagio in vasti strati della popolazione, tanto da minare la credibilità degli stessi governi democratici ed offrendo spazio alle forze connotate in senso “sovranista”, non propense ad accettare limitazioni alla sovranità statale. Questa tendenza ha raggiunto una tappa significativa nel marzo 2017 con la “Brexit”, allorquando il Regno Unito, sulla base dell’esito di un’apposita consultazione referendaria, ha formalmente comunicato l’uscita della Gran Bretagna dell’U.E., che ora riunisce 27 Paesi.

Al di fuori del continente europeo, numerosi conflitti armati sono avvenuti e sono tuttora in corso, sullo sfondo di grandi interessi economici e lotte tribali, spesso accompagnati da tremendi genocidi con vittime innocenti, come avvenuto in Rwanda nel 1994. Freedom House* ha evidenziato una generale crescita di potere politico autoritario nel mondo a partire dagli anni ’90, accertando nel 2021 che, su circa 8 miliardi di popolazione mondiale, solo un miliardo e mezzo vive in Paesi i cui regimi sono democratici. 


Come sarà condizionato il ruolo dell’U.E. dall’instabilità del quadro internazionale e dal riemergere dei nazionalismi anche in ambito europeo? 

Nella serata “L’Europa del futuro” saranno considerati gli eventi, i condizionamenti, le criticità ed i principi che hanno contraddistinto e ancora caratterizzano l’ “avventura” dell’U.E, per prendere coscienza di un formidabile patrimonio a cui attingere al fine di corrispondere ancora positivamente agli obiettivi posti dalle intuizioni e dal programma del “sogno europeo”. L’intento solidaristico originario, sancito tra gli Stati membri, trascina con se’ un impegno per la giustizia, posta a fondamento della pace. Ed Il “ponte” della transizione ecologica (per la salvaguardia del nostro pianeta) sarà ancora assicurato all’interno dei programmi comunitari? Bisogna guardare alle difficoltà delle nuove generazioni che sopportano le conseguenze di questa “battuta d’arresto” (il conflitto bellico in atto), oltre la quale è necessario proseguire con fiducia. Quali “mezzi” innovativi dovrà mettere in campo l’U.E. per favorire questo atteggiamento di riscatto? Quale ruolo dovrà inoltre assumere l’Europa per essere soggetto votato alla pace interna, rappresentando nel contempo un solido riferimento di fratellanza tra tutti i popoli della terra?

*Organizzazione non governativa fondata, tra gli altri, da Eleanor Roosevelt nel 1941. L’ONG si definisce come "una voce chiara per la democrazia e la libertà in tutto il mondo".


GLOSSARIO

stato-nazione= tipologia di Stato, in epoca moderna particolarmente presente nella fase storica che ha preceduto ed accompagnato i 2 conflitti mondiali del nostro ‘900. Nello “stato-nazione” è maggiormente riconosciuto il bisogno di affermare le identità di un popolo, il suo carattere etnico, culturale ed anche religioso.


cosmopolitismo = modello di organismo statale universale che accomuna e unifica tutti i popoli. Si collega al pacifismo in quanto tutte le guerre, considerate dannosa contrapposizione, traggono origine da artificiose rivalità tra i popoli.


federalismo= sistema di entità statali autonome che, attraverso un patto (dal latino “foedus”), si riconoscono all’interno di un’entità sovranazionale, accettando così limitazioni alla propria sovranità, al fine di poter raggiungere reciproci e vantaggiosi benefici comuni.


I Trattati di Roma”= firmati il 25 marzo 1957, rappresentano l'atto di nascita della grande famiglia europea. Essi istituiscono la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità europea dell'energia atomica (Euratom). I Trattati di Roma riunirono Francia, Germania, Italia e i Paesi del Benelux (Belgio, Olanda, Lussemburgo) e furono la solida base, la tappa importante per lo sviluppo ulteriore verso l’Unione Europea (UE).


Il Trattato di Maastricht = sottoscritto il 7 febbraio 1992 dai rappresentanti di 12 Paesi (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Spagna), è entrato formalmente in vigore il 1° novembre 1993, data di istituzione ufficiale dell’Unione europea. Dopo il Trattato di Maastricht il numero di Stati membri dell’UE è cresciuto fino agli attuali 27. Essi sono: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia.


transizione ecologica= processo di cambiamento e trasformazione della società - contenuto nel Piano per la transizione ecologica (PTE) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica  - verso obiettivi di sviluppo sostenibile, attraverso la decarbonizzazione, la mobilità sostenibile, il miglioramento della qualità dell’aria, il contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico, il miglioramento delle risorse idriche e delle relative infrastrutture, il ripristino ed il rafforzamento della biodiversità, la tutela del mare, la promozione dell’economia circolare, della bioeconomia e dell’agricoltura sostenibile.


Vi suggeriamo alcuni spunti:

March for Europe per il 60° anniversario dei Trattati di Roma 

https://www.youtube.com/watch?v=ovZ32R5ju9M

Mattarella nell'80° anniversario del Manifesto di Ventotene (intervista)

https://www.quirinale.it/elementi/59421






I RELATORI


GIORGIO ANSEMI è nel Movimento Federalista Europeo dal 1979. Nel 1999 ha fondato la “Casa d’Europa di Verona” e, dal 2002 al 2005,  è stato Direttore dell’Istituto di Studi Federalisti “Altiero Spinelli*. Divenuto nel 2005 Segretario nazionale del MFE, è stato quindi nominato Direttore de "L'Unità Europea". A seguito del Congresso di Ancona del 2015 è stato eletto Presidente nazionale del MFE. In tale veste è stato organizzatore della March for Europe, tenutasi a Roma il 25 marzo 2017 con la partecipazione di 10.000 persone. Come Presidente dell'Istituto Spinelli, ha accolto il Presidente della Repubblica Mattarella a Ventotene il 29 settembre 2021, in occasione dell’ 80° anniversario del Manifesto di Ventotene**.  Ora è presidente della Casa d'Europa di Verona.


FRANCESCA OLIOSI è Ricercatrice di Diritto canonico e Diritto delle religioni presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.


Iacopo Erriquez ha 20 anni. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo “G.B. Brocchi” di Bassano del Grappa, ora studia Giurisprudenza presso l’Università degli Sudi di Padova. è iscritto al MFE  - Sezione di Bassano del Grappa.







*Altiero Spinelli è stato uno dei padri fondatori dell’Unione europea e un grande sostenitore del federalismo europeo. Insieme a Robert Schuman, Jean Monnet e agli altri principali artefici dell’integrazione europea, ha partecipato attivamente al processo di unificazione europea avviato dopo la seconda guerra mondiale.


**Il Manifesto di Ventotene – che aveva come titolo originale Per un'Europa libera e unita. Progetto d'un manifesto – è un documento per la promozione dell'unità europea scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni nel 1941 durante il periodo fascista di confino presso l'isola di Ventotene, nel mar Tirreno, per poi essere pubblicato da Eugenio Colorni. È oggi considerato uno dei testi fondanti dell'Unione europea.

lunedì 5 febbraio 2024

 “LA SCUOLA, UN PONTE SUL FUTURO PER ANDARE….DOVE?”  










































venerdì 29 dicembre 2023



In vista di: 

“LA SCUOLA, UN PONTE SUL FUTURO PER ANDARE….DOVE?”  


Il 2° incontro del percorso ponti per…” del 2 febbraio 2024  porrà l’attenzione sulla scuola come “ambiente educanteattraverso alcuni interrogativi, tra altri possibili:

  • Quale spazio, nella scuola primaria, occupa il desiderio come spinta alla scoperta della novità, per favorire l’esperienza concreta/il laboratorio e l’innata apertura del bimbo alla meraviglia della vita?
  • E' possibile caratterizzare la scuola secondo una cultura dell’interconnessione se è vero che oggi tutto è interdipendente ed il dialogo (anche interculturale) rappresenta un atteggiamento identificativo del cittadino di domani?
  • Nella scuola, dove nessuno dovrebbe essere lasciato indietro per valorizzare le capacità di ogni soggetto-persona, il dialogo, la cooperazione e la non competitività, predispongono un contesto civile liberato dall’ossessione della prestazione. Tutto oggi si misura con i successi ed i risultati, mentre è importante formare i soggetti ad una leadership gentile e di qualità nell’ambito del futuro lavoro e nella società, creando le condizioni per allontanare le tragedie che oggi dilaniano l’intera comunità mondiale


Sull’onda di atteggiamenti, episodi e gravi fatti di cronaca, si è parlato di emergenza educativa”, quasi avvertendo la necessità di approntare in tempi brevi i rimedi per affrontare il cosiddetto disagio giovanile.  

Si è ritenuto, per questo, di “contenere una deriva” pensando ad interventi correttivi rivolti al soggetto giovane affinché la sua crescita personale e culturale potesse “allinearsi”, essere in armonia con le logiche della società, del mercato del lavoro, del consumismo imperante. 
In realtà oggi tutti convengono che la famiglia, la scuola e gli ambiti di aggregazione e di vita siano luoghi in cui il processo formativo si realizza attraverso dinamiche che vedano tutti i soggetti coinvolti (alunni, genitori, docenti, operatori scolastici, educatori,  allenatori, ecc.), ciascuno impegnato ad esercitare il proprio ruolo donando e ricevendo istanze, esperienza e riconoscimento dell’altro come persona: è così  che si vive  appieno la “comunità educante”. (1)

In tal modo si delinea un orientamento favorevole allo sviluppo della persona riconoscendo le esigenze più profonde di ogni giovane. 

Ecco allora che compito dell'educatore è "accendere e non spegnere l'entusiasmo verso la vita". (2)
La scuola, nell'esercizio della sua missione, deve tener conto che oggi esistono fenomeni pervasivi. Per questo non dovrebbe essere chiusa alla realtà, alla vita di tutti i giorni ed ai fenomeni che determinano atteggiamenti culturali e spesso bisogni indotti, tali da esercitare un’influenza sugli atteggiamenti e sulle scelte della persone (giovani compresi). 
(3) Nell’era della comunicazione imperante, grande è la solitudine. Molti messaggi e proposte non rispondono al bisogno profondo di umanità, creano prima certezze illusorie, poi delusione e disorientamento, disagio e sensazione di abbandono rispetto alle risposte  disattese da parte delle persone adulte e dal mondo circostante.Anche la scuola - senza i debiti accorgimenti - è “estranea” alle aspettative degli studenti, di fatto producendo scollamento e distacco relativamente a legittime e non comprese aspirazioni e contribuendo a creare senso di rassegnazione e vuoto.


Altri approfondimenti: (clicca qui)




I RELATORI


Alessia Bonifazi, marchigiana e docente di Scuola Media, ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Filosofiche all’Università di Macerata. I temi della sua ricerca - la teoria critica della società, l’antropologia contemporanea e la filosofia dell’educazione - l’ hanno accompagnata nella stesura del libro “Educazione e profezia”, frutto di un vero e proprio studio sul pensiero pedagogico - ma non solo - di Giuseppe Stoppiglia, personalità di grande rilievo del nostro territorio.


Paolo Malaguti, padovano di origine, è docente presso il Liceo “G.B. Brocchi” di Bassano del Grappa. è anche scrittore, avendo già all’attivo oltre 10 libri in particolare di narrativa, ma non trascura la produzione di saggi in tema di linguistica, di tradizioni locali e di curiosità del nostro territorio. Dal suo primo libro “Sul Grappa dopo la vittoria” (2009), fino al recente “Piero fa la Merica”, ha ottenuto numerosi e rilevanti riconoscimenti in prestigiosi premi letterari.